
























quello che facciamo non è solo opera di tipo musicale folklorica, ma è un’opera sociale aggregativa ed educativa. Spesso cerchiamo di fare alchimie per evitare il disagio e le devianze giovanili ma nel paese che è culla della musica, non abbiamo mai pensato ad investire seriamente su quello che è l’aspetto pedagogico della musica. Suonare in una formazione vuol dire assumere un ruolo, rispettare i ruoli altrui, partecipare ad un progetto collettivo, raggiungere un successo collettivo quelle cose che oggigiorno denunciamo che nei giovani non esistono più. Amiamo e osanniamo giustamente il calcio e lo sport in generale, ma Noi rispetto a queste attività abbiamo qualcosa in più, non facciamo antagonismo inoltre nei nostri gruppi ci sono tre generazioni che operano insieme. In una società dove il dialogo generazionale è molto difficoltoso, questo per noi vuol dire molto.
























